Vivere il territorio

L’Azienda di Gabriella Altomare ha la volontà di promuovere l’agricoltura, ma anche di valorizzare il territorio, a partire dalla promozione dei luoghi da visitare, cominciando proprio da Luzzi, dove è ubicata l’Azienda. Cittadina della Presila, Luzzi è posta sul lato destro della Valle del Crati, su una collina ai cui piedi scorrono i torrenti Ilice e San Francesco che confluiscono a valle nel fiume Crati. Il centro abitato è posto a circa 375 m sul livello del mare. Il clima è generalmente mediterraneo. Luzzi dista dalla città di Cosenza poco più di 20 km. Confina a nord con i comuni di Acri e Bisignano, ricchi di arte, storia monumenti e tradizioni. Altrettanto ricchi di monumenti da visitare sono tutti i comuni della Media Valle del Crati. I visitatori possono organizzare interessanti itinerari turistico-culturali, ma possono anche gustare prodotti e cibi tipici della zona, oltre che apprezzare la generosità e la disponibilità della gente.

Monumenti e

luoghi d'interesse a Luzzi

Numerosi sono i siti da visitare a Luzzi. La Chiesa di Sant’Angelo, costruita probabilmente nel 1300, custodisce la tela di Santa Maria delle Grazie opera della scuola di Leonardo da Vinci; l’altare ligneo policromo del 1600, di particolare bellezza, considerato monumento nazionale, e il fonte battesimale in pietra tufacea con motivi scultorei in stile romanico. Nella Chiesa dell’Immacolata, costruita nel XVI secolo, esistono due eccezionali opere di pittura, l’Assunta in Gloria con Angioletti, che è una classica opera di Luca Giordano e la tela dell’Annunciazione, esecuzione alla maniera di Francesco Solimena; inoltre ha l’altare maggiore con il particolare di due grandi angeli. La Chiesa ha subito delle scosse sismiche e l’ultima nel XX secolo provocò dei danni molto grandi alla Chiesa. Venne pitturata per l’ultima volta dal maestro Emilio Iuso che dipinse tutte le navate. Nella Chiesa si custodisce la statua della Santa Patrona dell’Immacolata ed è la parrocchia principale di Luzzi.

Nella Chiesa di San Giuseppe, che era una cappella della famiglia Firrao, nel XVIII secolo, grazie al cardinale Firrao, fu portato il corpo di Santa Aurelia Marcia che si festeggia la prima domenica di settembre, meta di pellegrinaggio da tantissimi paesi della Calabria. Nella Chiesa di San Giuseppe si conservano il corpo della stessa Santa Aurelia con lastra catacombale di arte paleocristiana e la stupenda tela del San Gennaro in Estasi, riconducibile al virtuosismo di Novelli e al realismo della poetica del Vaccaro. La Chiesa della Natività di Maria Santissima mostra una cupola araba in quanto, con tutta probabilità, prima di essere consacrata come Chiesa era un tempio musulmano. Nella Chiesa matrice vi è custodita la tela Madonna del Rosario del Settecento napoletano; mentre in quella delle Petrine si trova un raffinato dipinto del manierismo che raffigura una Fuga in Egitto. Altri apprezzabili dipinti e opere minori si trovano disseminati in tutta le altre Chiese presenti sul territorio di Luzzi: le Chiese di San Francesco, dei Cappuccini, del Santuario della Cava e la Chiesa della Madonna delle Grazie.

Di particolare interesse sono i resti del grande complesso monastico-religioso dell’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, fondata intorno alla seconda metà del XII secolo, divenuta ben presto casa-madre dell’Ordine Monastico Cistercense e prototipo dell’architettura gotico-ogivale nell’Italia meridionale. Nel Medioevo, periodo di suo maggiore splendore, ospitò illustri personaggi storici come Gioacchino da Fiore, il magister sententiarum Pietro Lombardo ed il famoso glossatore Francesco Accursio. L’Abbazia è considerata patrimonio culturale e religioso della Calabria. Al suo interno si possono ammirare l’affresco della Madonna col Bambino del 1501, l’Assunta in Gloria con i 12 apostoli e inoltre il Lactatio Sancti Bernardi del 1896 di Basile.

La struttura architettonica più importante del centro storico cittadino è il palazzo della sede municipale, costruito nel XVIII secolo, testimone nel corso del tempo di una rilevante tradizione storica. Noto come Palazzo Vivacqua e già un tempo di proprietà dei Principi Firrao, “primo castello di Luzzi-Centro durante la reggenza dei Sanseverino”. L’edificio, adibito già dal 1940 ad abitazione padronale, si presentava in avanzato stato di degrado sia sul piano strutturale sia degli elementi caratterizzanti. Una serie d’interventi ne ha consentito il suo recupero, con il ripristino totale dal punto di vista statico-strutturale e una ristrutturazione dei vari piani e ambienti, dove sono distribuite le diverse funzioni direzionali, politiche e amministrative della sede comunale. L’esterno è a pianta quadra, in perfetto stile rinascimentale, con rigorose facciate, si compone di due livelli oltre al piano seminterrato ed il sottotetto. Il portale di accesso è incorniciato da una struttura in pietra avanzata rispetto all’edificio. Un corpo scala, di particolare pregio architettonico, domina l’atrio del fabbricato, ed è collegato direttamente con il giardino e le altre strutture abitative, oggi adibite ad uffici comunali. Il piano superiore è caratterizzato da un grande balcone centrale e da due laterali più piccoli.